Cure colturali

Cure colturali

In una coltivazione familiare la potatura si limita all’asportazione dei rami secchi o malati e dei polloni (rami che si sviluppano alla base della pianta e che vanno tagliati). La concimazione non è necessaria.

I pistacchi entrano in produzione al quarto anno dall’impianto, ma con una resa limitata. Le produzioni aumentano a partire dal quinto – sesto anno per poi arrivare al massimo di produzione al settimo, ottavo anno. Quindi bisogna attendere l’ottavo anno prima che entri in piena produzione. A questo punto da un ettaro si avranno rese di 10 – 13 quintali di pistacchi.

1.    Lavorazioni: nel periodo primaverile-estivo, almeno 3-4 lavorazioni superficiali del terreno sono fondamentali per ridurre l’evaporazione dell’acqua dal suolo e distruggere le erbe infestanti che esercitano una forte concorrenza idrica. In alternativa alle lavorazioni, nei pistacchieti specializzati per il controllo delle infestanti si fa ricorso anche al diserbo chimico sulla una striscia di terreno sottochioma larga 150-180 cm.

2.    Irrigazione: nonostante il pistacchio sia una pianta adatta a climi temperati e asciutti, una sufficiente disponibilità idrica influisce positivamente sulla produzione; in particolari periodi siccitosi irrigazioni di soccorso localizzate (con sistemi a goccia, microjet, ecc.), garantiscono alla pianta un migliore e razionale dosaggio di acqua.

3.    Concimazione: anche il pistacchio, come tutte le piante da frutto, si giova della concimazione. Per impostarla adeguatamente occorre conoscere le caratteristiche del suolo di coltivazione. Diventa quindi indispensabile fare ricorso all’analisi fisico-chimica del terreno per valutare il livello di fertilità e la disponibilità di elementi nutritivi.

 

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